Weekend con il morbo

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L’italia in questo momento è il paese che ha adottato misure cautelative all’avanguardia rispetto agli altri, ancora più incisive. Da questo punto di vista abbiamo adottato tutti i protocolli di prevenzione possibili e immaginabili.

[Giuseppe Conte, 27/01/2020]

Cari Visitors,

come va coi domiciliari? Dalle mie parti tutto bene: son riuscito persino a godermi un’ora d’aria senza mascherina. Il Presidente del Consiglio dice che andrà tutto bene. Lui è sempre stato un ottimista, specie quando dichiarava che la situazione era sotto controllo o annunciava tronfio che l’Italia costituisse un modello di gestione dell’emergenza per il resto d’Europa.

In effetti, la gestione della pandemia è stata esemplare: in pochi giorni abbiamo superato la Cina in termini di decessi. Ad oggi, 8 maggio, siamo intorno a quota trentamila. Trentamila persone che hanno fatto una morte orribile grazie alla cialtroneria di chi oggi raccoglie sempre più consensi anziché esser messo alla sbarra per strage come dovrebbe accadere in un paese civile, in un mondo civile.

Mentire sui numeri è sempre stata una specialità dei media filogovernativi, ma in questo periodo si sta rasentando il ridicolo.

Vi propongo un dato. Si tratta dei paesi europei con più morti per milione di abitante:

  1. Belgio (719).
  2. Spagna (553)
  3. Italia (491)
  4. Regno Unito (443)
  5. Francia (395)

La tanto vituperata Germania, che a detta di qualche nostrana testata di partito si sarebbe pentita amaramente di aver alleggerito il lockdown, è uno dei paesi con meno decessi: 85 per milione di abitanti.

L’aspetto più interessante, quello che inchioda i feticisti della detenzione domiciliare e della caccia al runner, è legato al “Government Response Stringency Index” (GRSI). Si tratta di una percentuale che indica quanto le misure di un governo siano restrittive, considerando fattori come la chiusura di scuole e attività commerciali e le limitazioni alla mobilità.  Anche in questo caso la propaganda si è scatenata, etichettando come folli e incoscienti i paesi che hanno deciso di non commettere un suicidio economico.

Ecco la classifica dei paesi europei che hanno agito con misure meno severe:

  1. Svezia (GRSI: 47%, morti per milione di abitanti: 291);
  2. Repubblica Ceca (GRSI: 62%, morti per milione di abitanti: 24);
  3. Austria (GRSI: 62%, morti per milione di abitanti: 67);
  4. Finlandia (GRSI: 63%, morti per milioni di abitanti: 45);
  5. Norvegia (GRSI: 71%, morti per milioni di abitanti: 38).

I paesi che hanno imposto il lockdown più rigido sono anche quelli con più vittime. Italia Italia (GRSI: 94%, morti per milione: 491), Francia (GRSI: 93%, morti per milione: 395) e Spagna (GRSI: 89%, morti per milione: 553).

Come si spiega tutto questo?

Se si escludono le categorie a rischio (anziani e persone con particolari patologie), il Covid-19 ha una letalità molto bassa. Facile intuire, quindi, quale fosse l’unica cosa da evitare: rinchiudere sotto lo stesso tetto anziani e asintomatici. Peccato che sia stato il primo, sciagurato rimedio con cui il Governo ha condannato a morte migliaia di persone, accelerando di fatto i contagi domestici.

Qualunque persona sana di mente che non sia in preda a una sindrome di Stoccolma come i tantissimi condividioti che ammorbano i social coi loro slogan pro repressione ha compreso alcune semplici verità:

  • più si riducono giorni e orari di apertura delle attività commerciali, più si favoriscono gli assembramenti. Per assurdo, sarebbe stato più sano consentire aperture al pubblico 24 ore su 24, compresi i festivi;
  • congelare l’economia di un paese già sull’orlo del baratro, portando il debito pubblico al 160% del PIL, è una follia. Qualche imprenditore si è già tolto la vita e accadrà ancora. E ancora. Ma a chi, come il sottoscritto, ha il privilegio dello smart working può sbattersene e continuare a predicare #restateacasa e a inveire contro i runner, giusto?
  • se si perde la scommessa e non viene fuori un vaccino a stretto giro – cosa molto probabile – il virus ritorna. E non importa quanti inutili controlli della temperatura corporea si possano fare in aeroporto o quante altrettanto inutili mascherine si possano distribuire in giro;
  • i virologi da salotto televisivo dovrebbero comprendere che dietro la sanità c’è la Spesa Pubblica. E, senza gettito fiscale, si ferma anche quella. Ah, dimenticavo, l’Italia è un Paese a rischio zero. Vero, Burioni?

La Fase 2 si preannuncia uno scialbo sequel in cui cambia soltanto la vittima. Ci siamo così tanto assuefatti ai numeri che ormai ci beviamo anche un solo 323 deceduti, il trend è positivo. Adesso arriva il turno degli imprenditori, domani chi lo sa.

In attesa di assistere all’ennesima arrampicata sugli specchi a reti unificate e delle inevitabili repliche di un’opposizione troppo dedita solo a slogan e ammiccamenti a bigotti e decerebrati per sbugiardare le marionette di Casalino, ci apprestiamo a vivere l’ennesimo weekend con il morbo, godendoci la vacanza finché dura. Tanto #andràtuttobene, giusto?

Alla prossima!

10 Commenti

  1. Ahaha, beh, un altro modo di vedere i dati, senza dubbio.
    Io credo che la paura iniziale fosse quella del collasso del sistema sanitario.
    Ora siamo come i paesi come meno restrizioni, ma a chi si lamenta (es. proprietari di bar) vorrei dire che comunque la gente per cautela gira molto molto meno. Ciò significa che l’economia di certe categorie sarebbe comunque andata malissimo… anzi, forse pure peggio!

    Moz-

    • Ciao Miki,
      il problema è che quando saran costretti a riaprire tutto e i contagi ripartiranno, distorceranno la cosa dichiarando “eh, ve l’avevamo detto che il lockdown era necessario”.
      Le persone a rischio lo resteranno ancora, perché non si è attuata alcuna politica (e non si farà) per tutelarle.

      • Ma secondo me non era per tutelare le persone, quanto per limitare i contagi ed evitare che le strutture collassassero (specie al Sud, dove per fortuna non ci sono state crisi).
        È chiaro che i contagi ripartiranno con qualche focolaio, ma non può essere altrimenti…

        Moz-

  2. lo scopo del lockdown era quello di far diminuire i casi per non ingolfare gli ospedali.
    e ritardare più casi possibili, perchè è una malattia nuova che non si conosce
    più ti ammali tardi, più probabilità hai di essere trattato meglio
    il modello più probabile sembra quella della quarantena a intermittenza.
    del perchè ci siano più casi da noi che in svezia (ad esempio) ancora non si può sapere con certezza.
    insomma, mi pare l’ennesima presa di posizione che lascia il tempo che trova.
    io per certo so che due mie colleghi trentenni si sono ammalati ed hanno rischiato e se non ci fosse stato il lockdown probabilmente ci avrebbero contagiati tutti o quasi.

    • i reparti di terapia intensiva si sono riempiti proprio perché non sono stati messi al sicuro gli anziani. Non a caso le prime stragi sono avvenute nelle case di cura lombarde, dove si è permesso che il personale contagiasse gli ospiti. E gli ospedali, grazie all’azione di terrorismo mediatico, la gente è accorsa senza controllo e gente sana – tra cui lo stesso personale sanitario – si è ammalata in massa.

  3. “E gli ospedali, grazie all’azione di terrorismo mediatico, la gente è accorsa senza controllo e gente sana – tra cui lo stesso personale sanitario – si è ammalata in massa.”
    questo è un tuo parere.
    non ho capito però cosa bisognava fare
    Finta di niente come l’america o il brasile?
    o contare sul buon senso come in uk per poi fare marcia indietro dopo?
    e ti ripeto: collega di trentanni, nel momento peggiore non riusciva nemmeno ad alzare un braccio

    • la risposta su ciò che a parer mio andava fatto l’ho già scritta nel post: quarantenare solo le persone a rischio e lasciare che il resto della popolazione si immunizzasse.
      Mi spiace per il tuo collega, ma un solo caso non fa testo. Per chi è al di fuori delle categorie a rischio il tasso di mortalità è di molto inferiore a quello di una comune influenza.

  4. due colleghi nella stessa situazione, uno di 30 ed uno di 50.
    Per fortuna non sapremo in quanti saremmo stati nella stessa situazione..e quanti famigliari e genitori anziani avremmo contagiato a nostra volta.
    poi perdonami ma
    “Per chi è al di fuori delle categorie a rischio il tasso di mortalità è di molto inferiore a quello di una comune influenza”
    non ha molto senso..l’influenza non manda in ospedale così tante persone..con tutti gli annessi e connessi.
    Comunque, puoi avere la tua opinione (completamente antiscientifica secondo me) ma credo sarebbe meglio evitare toni sprezzanti che ti fanno sembrare l’ennesimo condiviodota che disprezzi tanto.

  5. Non ho stima per chi ha ucciso 30mila persone con la sua cialtronaggine e tantomeno per chi appoggia questo orrore. La mia opinione completamente antiscientifica? Può essere, mentre invece sarebbe razionale l’idea di andare in recessione pensando che basti tappare tutti in casa per sconfiggere un virus, che poi torna e ritorna e ritorna ancora. Vaccino o immunità di gregge. Non ci sono altre vie. E lo dice gente del calibro di Ilaria Capua, non il primo virologo da salotto televisivo.

  6. Nessuno ha mai detto che il lockdown era per sconfiggerlo, ma solo per ritardarlo e gestirlo meglio.
    Anche solo per prendere tempo.
    Sarei curioso di vedere dove e chi ha affermato il contrario.
    In ogni caso le somme si tireranno tra un bel po’ che questa è una maratona, non uno sprint

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