“ERO meravigliato di esser vivo, ma stanco di aspettare soccorsi. Stanco soprattutto degli alberi che crescevano lungo il burrone, dovunque ci fosse posto per un seme che capitasse a finirvi i suoi giorni. Il caldo, quell’atmosfera morbida, che nemmeno la brezza del mattino riusciva a temperare, dava alle piante l’aspetto di animali impagliati”.
Era il 1946 quando Ennio Flaiano, contravvenendo ai canoni dell’imperante neorealismo, realizzò questo piccolo capolavoro della Letteratura destinato a vincere il Premio Strega l’anno successivo. Vi confesso, cari Visitors, che si tratta di uno dei miei libri preferiti.
“Tempo di uccidere” viene definito un romanzo coloniale, in quanto la sua ambientazione è l’Etiopia invasa dall’esercito fascista. Narra la storia di un ufficiale italiano – di cui non scopriremo mai il nome – che s’infratta con un’indigena e poi l’ammazza per sbaglio. La paura di aver contratto la lebbra e quella di esser denunciato da un medico diffidente rappresentano solo alcuni dei correlativi oggettivi di un senso di colpa che porterà il protagonista sull’orlo della follia.
Della trama non vi dirò altro perché questo libro dovete leggerlo. La penna di Flaiano è capace di descrivere paesaggi ed emozioni divertendosi e sorprendendo, muovendo il suo antieroe in uno scenario di guerra senza la guerra, nei pressi di una valle scavata da secoli e guardata da qualche pigro coccodrillo a caccia di lavandaie.
“Tempo di uccidere” è senza dubbio un romanzo psicologico, una grottesca riflessione sullo straniamento dell’individuo di fronte all’ignoto. L’anticonformismo della sua opera fece sì che Flaiano fosse tacciato di rappresentare la destra artistica. La verità è che la sua allegoria di un Mondo in cui il prossimo è troppo occupato con i propri delitti per accorgersi dei nostri sfuggì a un totalitarismo letterario in cerca di eroi e macerie per focalizzarsi su un ripiegamento soggettivo della coscienza per molti versi affine a quello presente in Delitto e Castigo.
Flaiano è uno degli autori italiani che hanno segnato il mio personale percorso di lettrice. Imprescindibile! E ti confesso però che Tempo di uccidere mi manca ancora, grazie per avermelo ricordato e, ti dirò, per avermi fatto venir voglia di leggerlo quanto prima!
è davvero troppo, troppo bello.
mai letto nulla di flaiano…. sarà il prossimo che leggerò||
ma… leggi in bici?
in bici leggo i segnali stradali
Flaiano è un autore da leggere assolutamente. "Tempo di uccidere", purtroppo, non l'ho ancora letto ma lo farò al più presto!
Credo che se fosse stato scritto da un autore straniero, in Italia sarebbe noto quanto il celebre Great Gatsby di Fitzgerald.
Allora non scrivi la recensione solo dei libri che non ti piacciono! Per fortuna…
ma io leggo di tutto 😛
Considero Ennio un mio lontano parente, uno zio più bravo da cui imparare. Ne ammiro il senso dell'umorismo e il talento, ne condivido nel mio piccolo l'esser visto con sospetto dal totalitarismo scoreggione dello stronz system italioso. Questo titolo mi manca ed entra subito in lista, grazie!
tempo fa avevo visto in libreria un meridiano con tutti i suoi saggi giornalistici. Ma quel formato del kaiser lo detesto, per leggere i meridiani dovrei usare la lente d'ingrandimento…
Dimenticavo, se a leggere i meridiani hai paura di diventare cieco come si dice possa capitare per certe altre pratiche non propriamente intellettuali, puoi goderti buona parte dell'opera di Flaiano nella leggibilissima, sciccosissima e snobissima piccola biblioteca adelphi : http://www.adelphi.it/catalogo/cerca/reply/advanced/YTo2OntzOjQ6InR5cGUiO3M6ODoiYWR2YW5jZWQiO3M6NzoiT3JkZXJCeSI7czo0OiJkYXRlIjtzOjU6ImZpZWxkIjtzOjU6InNtYXJ0IjtzOjc6InN1YnR5cGUiO3M6NjoiQXV0aG9yIjtzOjEyOiJGaWx0ZXJTdHJpbmciO3M6NDE6ImE6MTp7czo2OiJBdXRob3IiO2E6MTp7aTo0MDQ7czozOiI0MDQiO319IjtzOjQ6IlNvcnQiO3M6NzoiZGVmYXVsdCI7fQ==/p1
E' veramente un capolavoro. Ricordo di averlo letto a mo' di partitura mentre contemporaneamente ascoltavo i podcast dell'audiolibro di Paolo Graziosi trasmesso su radiotre nella trasmissione ad alta voce. Ero disoccupato e ho passato in questo modo meraviglioso tre giorni, steso sul letto. Fa un po' strano pensare che ai tempi erano libri come questo a vincere lo Strega.
Grazie per il contributo 🙂 Finalmente conosciamo una persona che questo romanzo l'ha letto davvero