“Minetta Creek” di Luca Fantin

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Ci sono scrittori che non hanno paura di affrontare argomenti di drammatica attualità. Uno di questi è senza dubbio Luca Fantin, autore di “Minetta Creek“. Si tratta della storia di Mustafa, costretto ad arruolarsi nell’Isis agli ordini del crudele Lord Jim, così inviperito dai bombardamenti francesi da voler colpire New York.

Ad un tratto comincio’ a cantare a squarciagola un brano dei rolling stone (senza la esse perché forse era un singolo n.d.r.) e si sentiva anche nel resto del campo base. “Viva il rock”, anche se non potrei dirlo perche’ e’ peccato…ma questa volta faremo un’eccezzione”.

Il beffardo Grancapo ha una cazzimma esagerata ma anche un pessimo senso pratico. Oltre ad aver ordinato la costruzione di una tenda arredata con Jacuzzi e puttanoni danzanti (pare che il cartongesso sia merce rara in Egitto) si mette in testa di versare un po’ di antrace, comprato da un russo a caso, nell’acquedotto di New York.

“Basta scendere nei tombini, buttare l’antrace e il gioco e’ fatto…facile come bere un bicchier d’acqua, semplice e terrificante”…”Le idee semplici sono sempre le migliori”…tutti annuirono.

Ma gli statunitensi fiutano il pericolo:

Dopo gli aiuti che gli USA avevano dato alla Francia il pericolo attentati era elevatissimo…su una scala di sei avevano raggiunto il massimo.

Il Sindaco di New York convoca in una riunione straordinaria tutti i responsabili della sicurezza sia della citta’ sia della nazione e, seduto nel centro di una immensa tavola ovale (ci sarà arrivato camminando sul tavolo o col metodo Lewinsky?) ribadisce la necessità di massima attenzione, di indossare la maglia della salute e di evitare il bagno dopo aver mangiato.

Nel frattempo, il buon Mustafa viene colto da una crisi di coscienza: punire gli infedeli è davvero giusto? Quali conseguenze avrebbe ribellarsi all’Isis? Perché questo nome di merda?

I personaggi pensano e agiscono in modo elementare, seguendo la tecnica letteraria denominata gioca jouer. La scarsa conoscenza della lingua italiana viene resa attraverso un’ortografia a cazzo di cane, così coinvolgente da contagiare anche la voce narrante.

Non è mia intenzione svelare il finale di questo racconto ricco di colpi di scemo. Purtroppo si tratta di un’opera molto breve, che avrebbe meritato uno sviluppo più articolato. Le potenzialità per un romanzo di merda come Dio comanda c’erano tutte e non vi nascondo che quando ho finito l’ultima pagina mi son sentito come il reduce da una degustazione: estasiato ma insoddisfatto.

 

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10 Commenti

  1. Caro Alessandro, quello di cui parli non mi sembra un libro poi così brutto, però è senz'altro molto superficiale. Voglio dire,lo sanno tutti che se scendi nei tombini di New York ci trovi gli alligatori! Non fai in tempo a buttare mezzo grammo di polverina bianca, che ti hanno già staccato il braccio a morsi.
    Certo,l'idea dell'antrace che si scioglie in acqua (tra l'altro acqua di fogna) è davvero geniale, anche se mi chiedo in che modo ciò potrebbe avvelenare la gente. Suppongo che, quando i Newyorkesi si fossero seduti sul water, si sarebbero trovati vittima di un mostro acquatico gonfio di antrace.
    Per il resto, non c'è da sorprendersi che a Mustafa piaccia il rock, con la globalizzazione tutto è possibile.
    Tutto sommato questo è un libro moderno e attuale, certe cose si possono perdonare. C'è solo un errore, però, su cui mi sembra che non si possa proprio passare sopra. E cioé sul fatto che il nostro terrorista compri l'antrace "da un russo a caso". Per quel che ne so io, i primi fornitori dell'Isis sono proprio gli americani, altro che i russi!

  2. Sinossi
    un'accampamento nel deserto di un gruppo di fondamentalisti islamici dove si tramano nuove strategie per colpire l'occidente infedele… qualcuno sta facendo il doppio gioco?

    Certo, che se devi comprare un ebook da come è scritta la sinossi… senza parlare dell'anteprima, ovviamente.

  3. È chiaramente un romanzo (breve) ironico: che fa dell’autoironia, un’arma. A metà strada tra Kafka e David Foster Wallace, ma con più potenziale (essendo ancora in erba…).

    P.S. (Non quella che si fuma)!

  4. AHAHAHAHAAHAHAHAHAAHAHAHAHAAHAHAHAHAAHAHAHAHAAHAHAHAHAAHAHAHAHAAHAHAHAHAAHAHAHAHAAHAHAHAHAAHAHAHAHAAHAHAHAHAAHAHAHAHAAHAHAHAHAAHAHAHAHAAHAHAHAHAAHAHAHAHA!!! XD

    @Salvatore
    P.S. (Non quella che si fuma)!

    Sicuro sicuro? ;D

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