Germania, 1931. Un impiegato del catasto di Dusseldorf viene accusato dell’omicidio e dello stupro (in ordine cronologico) di una teenager. A incastrarlo, una “M” sul suo giaccone comprato dai cinesi, scritta col gessetto per risparmiare sulle targhette con le taglie, ma che coincide sfortunatamente con l’iniziale del suo nome e del suo cognome: Michele Misseri.
Da quel momento, al nostro eroe non resterà che attuare una linea difensiva degna del peggior Taormina: in primis confesserà l’omicidio, poi ritratterà accusando del delitto quel cesso di sua figlia, poi Pippo Franco, la Franzoni, gli alieni, la Sampdoria e persino te.
Il processo sommario sarà tenuto presso un circolo di alcolisti anonimi nelle basse veronesi, e vedrà l’impavido Michele monologare confidando in una riduzione di pena nel caso in cui la proposta di abbassare la soglia della maggiore età proposta da Cicchitto verrà accolta, e rivelando alla giuria l’origine del suo orribile cappello.
Un film per tutti, grandi e piccini, che vi farà riflettere su quanto sia anonima la vostra vita da incensurati.
CICCHITTO.
TAORMINA.
…BURELLA.
ti manca nuovamente l'elemento spiritual-fanatic. Introduci una messa nera, una conversione al satanismo, boh, fai te che sai 🙂
comunque non t'ho dato il permesso, quella M è mia :p