Le dimensioni non contano

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Un vero scrittore di merda non dovrebbe porsi troppi problemi riguardo alle incongruenze relative a tempo e spazio. Siete artisti, concedetevi ogni tipo di licenza perché tutto – o quasi – vi sarà condonato.

 

LA NUTELLA DI GALILEO

Di recente ho avuto la fortuna di assistere al racconto, da parte di un’insegnante di tedesco, di una seduta degli esami di Stato presso un istituto tecnico a indirizzo turistico. Alla domanda “perché fu costruito il muro di Berlino?” uno dei più promettenti studenti – a detta dei membri interni della commissione – le ha risposto: “per separare i tedeschi dagli ebrei”.

E voi, per questa gente, sareste disposti a immolare la vostra esistenza sul bieco altare della pignoleria?
Diciamoci la verità: nessuno dei malcapitati lettori riterrà mai che l’abbuffata di pasta e fagioli inscenata nel capitolo terzo del vostro romanzo storico su Carlo Magno sia inverosimile. Una cintura nera di storia medievale preferirà sempre e comunque masturbarsi sulla ristampa del Baudolino. Non pensateci nemmeno.

Siamo nel ventunesimo secolo, Andreotti è morto, nessun essere umano potrà mai testimoniare che siete nel torto.
Il lettore moderno ama l’innovazione e non starà certo a cavillare quando il vostro eroico gladiatore conquisterà le grazie di Vespasiano a colpi di fucile a canne mozze. Se poi preferite renderlo uno sfigato armato di pugno e gladio che trascorre il poco tempo libero cercando un modo per realizzare un cavalluccio a dondolo per suo figlio, liberissimi di farlo. Ma non sarete cool e nemmeno fescion.

 

QUEL RAMO DEL LAGO DI MOMO

Che ne dite di concedere al vostro Euforbio – scrittore e cantautore sciupafemmine – una passeggiata tra i filari di baobab nel centro di Domodossola? Coraggio, nessun domese si presenterà a casa vostra per ricordarvi che in quel comune – della cui esistenza siete al corrente solo grazie alla Ruota della Fortuna – non si è mai vista un’adansonia (e, probabilmente, nemmeno un domese).
Quel manoscritto è una trasposizione del vostro essere, è casa vostra. E se in casa vostra siete liberi di impallinare un intruso, non vedo perché non possiate piantarvi un cazzo di baobab.
Sentitevi liberi di disseminare trulli nei comuni dell’Italia settentrionale, tanto in Puglia ne stanno rubando così tanti che prima o poi Alberobello sarà barattata con Milano Due.
Ricordate uno solo dei vostri ex compagni di scuola bravo in geografia? Ammesso che ce ne fosse qualcuno, difficilmente oggi avrebbe mezzo centesimo di euro da sottrarre al fondo sopravvivenza in favore dell’acquisto del vostro preziosissimo libro digitale.

CONCLUSIONI

Non sopravvalutate il vostro lettore: è più ignorante di quanto crediate. In caso contrario non leggerebbe i vostri aborti letterari. Plasmate tempo e luogo a misura di uomo-massa e non potrete sbagliare. Pensate alla Littizzetto: solo qualche anno fa si era ridotta a pubblicizzare la carne di un bovino mentre lo nutriva e lo accarezzava, oggi viene considerata addirittura una scrittrice. Pensate che un suo lettore accanito si scandalizzerebbe per un baobab a Domodossola?

12 Commenti

  1. Tu lo dici in modo comico, invece il raionamento fila, cazzo!
    Anzi, direi di più: a volte è addirittura meglio fingersi ignoranti, per piacere di più! I secchioni non stanno mai simpatici a nessuno!
    Quindi, una volta finito di scrivere il romanzo,è una buona idea revisionarlo e inserirci qualche errore a casaccio…

  2. Se è vero che lo scopo principale della scrittura è "creare mondi" (e non rendere quello reale un posto peggiore, come sembrano credere alcuni) allora ogni autore è libero di inserire nel "proprio" mondo quello che gli pare, sarà coerente semplicemente perché ne fa parte.
    Il fatto che poi in buona parte di questi "mondi" non andrei mai ad abitare è un altro discorso, a volte pure il mondo reale sembra un'opera di qualche Moccia fatto di Tavernello…

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